sabato 7 marzo 2015

Libro: "the Pulse" Scott B. Williams


 Categoria: libri che trattano il tema della sopravvivenza

The Pulse





As massive solar flares bombard the Earth, an intense electromagnetic pulse instantly destroys the power grid throughout North America. Within hours, desperate citizens panic and anarchy descends. Surrounded by chaos, Casey Drager, a student at Tulane University, must save herself from the havoc in the streets of New Orleans. Casey and two of her friends evacuate the city and travel north, where they end up in the dangerous backwaters of Mississippi, forced to use their survival skills to seek refuge and fight for their lives.


Meanwhile, thousands of miles away, Casey's father, Artie, finds himself cut off and stranded. His Caribbean sailing vacation has turned into every parent's nightmare. Warding off pirates and tackling storms, Artie uses the stars to guide him toward his daughter.


The Pulse is a compelling action-adventure novel that reveals what it would take to survive in a world lit only by firelight, where all the rules have changed and each person must fend for himself.

In seguito a intense radiazioni solari che colpiscono la Terra, l'impulso elettromagnetico distrugge la rete di fornitura della corrente Negli Stati Uniti. Il panico e l'anarchia che ne seguono sono ben descritti nel libro attraverso gli occhi di uno studente universitario, Casey Drager, che scappa dalla città per rifugiarsi nelle paludi, dove applica le tecniche di sopravvivenza per salvare la sua vita e quella dei suoi amici. A migliaia di miglia distante, il padre di Casey, Artie, in vacanza su una barca a vela nei Caraibi, cerca di tornare a casa, sfidando il maltempo e i pirati, per cercare il figlio.


venerdì 6 marzo 2015

frasi celebri: Confucio

categoria: curiosità


Confucio: "se cerchi una mano che ti aiuti nel momento del bisogno, la trovi alla fine del tuo braccio"

giovedì 5 marzo 2015

La chiamata al 118

Categoria: medicina, pronto soccorso
La Regione Liguria insieme al sistema 118 di Genova hanno realizzato questo video per spiegare ai cittadini come si svolge quotidianamente l’attività di un centralinista del servizio di emergenza.
L’operatore che risponde alla chiamata di soccorso è il primo anello della catena del soccorso ed il primo momento di coinvolgimento del Servizio 118.
L’operatore valuta la situazione e, nell’attesa dei soccorsi, fornisce a chi telefona una serie di indicazioni utili a gestire l’emergenza medica in corso.
Un protocollo standardizzato aiuta l’operatore nella gestione delle chiamate d’emergenza.
Il Dipartimento Interaziendale Regionale del Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale 118 si è dotato del Medical Priority Dispatch System (MPDS) della International Academies of Emergency Dispatch (IAED) (www.naemd.org), una organizzazione atta a stabilire standard nell’ambito della gestione telefonica delle emergenze sanitarie. Il programma MPDS prevede una serie di domande chiave ed istruzioni post-dispaccio e pre-arrivo per emergenze mediche che gli operatori possono fornire telefonicamente.
Oltre ai protocolli per la gestione telefonica delle emergenze mediche il Sistema MPDS prevede un articolato controllo della qualità della gestione della chiamata, infatti sono sottoposte a revisione circa il 3% delle richieste di soccorso giunte alla Centrale Operativa.

lunedì 2 marzo 2015

Portulaca oleracea L. (Fam. Portulacaceae) Porcellana, Portulaca

Categorie: piante




Etim.: latino porcus, ma nel senso di "genitali femminili" e dal greco "lochos = parto", giacché nella medicina antica si usava somministrare l'infuso della pianta dopo il parto per favorire la fuoruscita dei liquidi che si formano in tale evenienza; dal latino olus/oleris = verdura, erba, quindi l'aggettivo = da utilizzare come verdura commestibile.
Distribuzione: originaria dell'Asia occidentale temperata o ora diffusa in tutte le regioni temperate del globo.
Habitat: specie spontanea, è frequente nei campi, orti, terreni incolti, pertinenze degli abitati, ruderi, crepe dei selciati, bordi di strade e di sentieri, difficile da trovarsi in montagna o luoghi selvatici. Pianura e fascia collinare.
Morfologia: pianta erbacea carnosa annua, glabra, grassetta. Dalla radice ben sviluppata si diparte il fusto cilindrico di 20 - 40 cm, succoso, molto ramificato, talvolta rossastro, prostrato, ascendente solo quando la pianta nasce vicino ai muri, 20-40 cm.
Le foglie carnose e succose sono sessili, cuneate alla base, allargate e arrotondate all'apice; le foglie alla base sono opposte, a metà altezza sono alterne, mentre le superiori sono riunite in pseudoverticilli.
I fiori piccoli e gialli sono solitari o in fascetti all'ascella delle ramificazioni superiori. Il calice, a coppa, è formato da 2 sepali precocemente caduchi, la corolla di colore giallo è formata da 4-6 petali di forma oblunga con l'apice arrotondato; gli stami sono 12 e l'ovario presenta lo stilo ramificato. Fioritura V-IX (Maggio - Novembre).
Il frutto è una capsula ovale appuntita all'apice; a maturità si divide in due parti mediante una fessura circolare trasversale.
Coltivazione: si coltiva a partire dal seme.
Parti da cogliere: foglie e cimette fiorite.
Mucillagini, vitamine B e C, acidi organici, oligoelementi, saponosidi, flavonoidi.
Quando si coglie: le foglie tenere e le cimette fiorite da Maggio a Settembre.
Pregio: il succo, stimato diuretico-depurativo, per sciacqui nelle infiammazioni della cavità orale.
Uso: I giovani germogli striscianti e le foglie grassette e succulente sono fra le migliori verdure da consumarsi sole in insalata, sia per la consistenza, che per il sapore e, lessate, come ingredienti della frittata.
Le foglie e le cimette si saltano velocemente in padella con l'odore dell'aglio e l'olio per guarnire crostini e per i sughi per paste asciutte. Ottimi le foglie, le cimette e i rametti teneri sotto aceto.





Bibliografia

Le erbe selvatiche
Ennio Lazzarini
Hoepli

Le insalate di campo raccolte sull'Ambata in Toscana
G. Bonelli, A. De Bellis, G. Nanni.
Edizioni Effigi

99 piante spontanee mangerecce
Francesco Corbetta
Alberto Perdisa editore

Nutrirsi al naturale con erbe selvatiche
Primo Boni

Edizioni Paoline



99 piante spontanee mangerecce, Francesco Corbetta, Alberto Perdisa editore

Categoria: bibliografia piante


254 pagine

Le insalate di campo raccolte sull'Amiata in Toscana. G. Bonelli, A. De Bellis, G. Nanni. Edizioni Effigi

 Categoria: bibliografia piante
189 pagine


Le erbe selvatiche. Ennio Lazzarini. Hoepli

Categoria: bibliografia piante

192 pagine ricche di informazioni utili

domenica 1 marzo 2015

La manutenzione ordinaria del coltello

categoria: coltello

Con l'uso lama e impugnatura si sporcano. La pulizia del coltello è necessaria ai fini della sua conservazione e anche per l'igiene e la salute di chi lo usa. Ad esempio, se un coltello è usato per scuoiare un animale i suoi liquidi organici possono ossidare o intaccare le parti metalliche e infiltrarsi negli interstizi fra lama e impugnatura favorendo, con la putrefazione, lo sviluppo di batteri.


La procedura più corretta per pulire un coltello consiste nel lavarlo con acqua corrente e sapone neutro fino a che la lama e l'impugnatura non siano perfettamente sgrassate e poi asciugarli.

Qualora manchi l’acqua e sapone si può utilizzare l’alcol, salvo che ci siano parti in plastica.
L’impugnatura in cuoio del coltello e il suo fodero può essere pulita con il “sapone inglese” (sapone da sella), reperibile nei negozi di scarpe o sellerie; questo prodotto ha una azione detergente e impermeabilizzante. Le parti decorative del coltello in ottone, bronzo, argento si ossidano nel tempo e perdono il loro aspetto lucido. La rimozione della patina di ossido si ricorre ai prodotti impiegati in casa dalla consorte e a tanto olio di gomito, ma esistono anche prodotti specifici reperibili nelle coltellerie. Una volta lucidate, le parti in ottone, bronzo, argento e alpacca manterranno per un certo tempo il loro aspetto, ma inevitabilmente gli agenti ossidanti produrranno nuovamente i loro effetti.
I coltelli a lama pieghevole sono più delicati di quelli a lama fissa a causa della loro struttura e del meccanismo di funzionamento. La sede dove si ripone la lama all'interno dell'impugnatura è un ricettacolo ideale per polvere, sabbia e altri corpi estranei e quindi bisogna fare periodicamente delle pulizie accurate di queste zone con un pennellino e un vecchio spazzolino da denti, poi si deve oliare la zona fra tallone della lama e impugnatura, in corrispondenza del perno di unione. Mentre si compie la pulizia di un coltello a lama pieghevole bisogna evitare di aprire contemporaneamente a metà due lame azionate dalla stessa molla: è infatti possibile che questa, caricata eccessivamente, si rompa.



Le lame in acciaio non inossidabile richiedono una maggiore cura per proteggerle dalla ossidazione. Un coltello che si usa costantemente deve essere solo pulito perfettamente e asciugato; un coltello che deve essere riposto per parecchio tempo è efficacemente protetto dall’ossidazione se è trattato con grasso neutro ed avvolto con pellicola da cucina o carta oleata.