domenica 26 luglio 2015

categoria: alimentazione

Vino e succo d'uva rallentano l'ossidazione del colesterolo e lo sviluppo delle vascolopatie

uno studio condotto su 14 persone affette da patologie cardiache, effettuato dai ricercatori della della Wisconsin University, ha dimostrato che il succo d'uva nera rallenta lo sviluppo delle patologie coronariche.
Una precedente ricerca aveva già indicato che il consumo costante di succo d'uva riduce l'attività di adesione piastrinica e la nuova indagine ha mostrato che la bevanda assunta per due settimane rallenta l'ossidazione del colesterolo Ldl, una reazione fondamentale nello sviluppo delle patologie delie arterie. Il merito di questa attività antiossidante sarebbe, secondo gli autori della ricerca, dei flavonoidi, i pigmenti presenti appunto nel succo d'uva e anche nel vino rosso.
Il colesterolo Ldl, quando è a livelli elevati, è pericoloso per le pareti delle arterie e, se viene ossidato dai radicali liberi del sangue, può diventare molto più pericoloso.
Due settimane di «cura» sono in grado di migliorare l'elasticità delle pareti dei vasi, tipicamente disfunzionali nei pazienti con patologie coronariche.
Ma perché l'uva nera, e non invece quella bianca, è stata oggetto di ricerca, e perché il succo d'uva e non l'uva stessa? L'uva nera e il vino rosso conterrebbero una quantità di flavonoidi sette-otto volte più elevata di quella presente nell'uva bianca e nel vino bianco.

Circa un terzo di questi pigmenti si troverebbe nei semi. Per questa ragione l'uva da tavola, sempre più spesso priva di semi, non produce lo stesso salutare effetto del succo d'uva, che si ottiene invece da acini completi.

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