martedì 3 novembre 2015

Il peschereccio arrivato in Oregon dal Giappone

categoria: mare, correnti marine

Il peschereccio arrivato in Oregon dal Giappone

Un troncone del relitto di un peschereccio giapponese, lungo circa sette metri e mezzo, distrutto dallo Tsunami che ha colpito le coste giapponesi del 2011 è arrivato davanti le coste dell’Oregon, nel nord-ovest degli Stati Uniti, trasportato dalle correnti marine per migliaia di chilometri per oltre quattro anni.


Non si tratta del primo relitto arrivato in Oregon da quando nel 2011 un terremoto di magnitudo 9.0 colpì il Tōhoku causando uno tsunami che uccise più di 15 mila persone: lo tsunami spazzò in mare circa cinque milioni di tonnellate di detriti, il 70 per cento dei quali, secondo il governo giapponese, affondò immediatamente. Il resto galleggia ancora sugli oceani e si muove sul Pacifico seguendo il flusso delle correnti (sulle coste dell'Oregon è arrivato anche un intero molo).
All’incirca tre o quattro detriti grandi quanto un’imbarcazione arrivano ogni anno sulle coste dell’Oregon, tra cui alcune imbarcazioni leggere da acque dolci. Il relitto arrivato giovedì è più raro: un peschereccio d’altura.


Mentre l’imbarcazione si trovava ancora in mare, un gruppo di biologi è salito a bordo per verificare che non trasportasse specie animali potenzialmente invasive per l’ecosistema americano. Durante l’ispezione, i biologi si sono imbattuti in venti seriole, una specie di pesce che si trova nel Pacifico orientale – un tipo di ricciola che si trova in particolare nelle acque del Giappone – e non in quelle dell’Oregon.
Le seriole potrebbero essere state conservate da qualche parte sull’imbarcazione prima dello tsunami, oppure potrebbero essersi sviluppate da alcune larve che si trovavano a bordo prima del naufragio. Non è la prima volta che degli organismi sono ritrovati a bordo di un relitto dello tsunami giapponese. Di solito, per sopravvivere durante il viaggio, queste creature mangiano altre specie che trovano a bordo, oppure lasciano il relitto per cibarsi e poi ci ritornano, utilizzandolo come una specie di rifugio mobile in mare aperto. Si tratta comunque della prima volta che dei pesci sono stati ritrovati vivi a bordo di un relitto dopo aver compiuto l’intero viaggio dall’Asia agli Stati Uniti.


Fonte Washington Post 2015

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Lo scorso aprile la guardia costiera statunitense ha affondato un peschereccio senza equipaggio trasportato verso il Nordamerica dalla città di Hachinohe, nella prefettura Aomori.
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Una banchina strappata a un porto giapponese di Misawa dallo tsunami che devastò il paese l’11 marzo 2011 è stata trascinata dalla corrente dell’Oceano Pacifico ad Agate Beach, una spiaggia in Oregon che si trova a circa 8.060 chilometri di distanza dalle coste del Giappone. La banchina in cemento è lunga 20 metri e pesa 165 tonnellate.
La banchina non è radioattiva ma secondo gli scienziati può aver trasportato nella zona specie animali sconosciute all’habitat dell’Oregon, come una stella marina proveniente dal Giappone ancora aggrappata alla struttura.

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Alcune immagini dello Tsunami che ha colpito le coste giapponesi nel 2011





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