giovedì 19 gennaio 2017

Poon Lim (1943)

categoria: episodi di sopravvivenza

Poon Lim



Poon Lim era un marinaio cinese imbarcato come secondo steward sul mercantile britannico “Ben Lomond”, silurato il 23 novembre del 1942 da un sommergibile tedesco in pieno Atlantico sotto l’equatore. Lim riuscì a mettersi in salvo su una zattera di sopravvivenza in legno dove rimase da solo alla deriva per 133 giorni, prima di essere salvato da alcuni pescatori al largo della costa del Brasile, guadagnandosi un poco invidiato posto nel Guiness Book of World Records.


Quando la nave saltò in aria, Lim ebbe solo il tempo di indossare la cintura di salvataggio mentre correva verso la lancia di salvataggio, ma venne sbalzato in acqua dall'esplosione. Dei 55 membri dell'equipaggio a bordo, 11 furono salvati in seguito da altre navi, ma Lim non vide nessuno dei compagni e restò aggrappato a dei pezzi di legno per un paio di ore prima di riuscire a salire a bordo di una di quelle zattere che le navi portano in coperta e che si liberano da sole in caso di naufragio.


E' da notare che Poon Lim non sapeva nuotare, quindi essere riuscito ad indossare il giubbotto di salvataggio prima di finire in acqua è stato fondamentale per tenerlo in vita fino a quando è riuscito a salire sulla zattera di salvataggio; Lim era giustamente preoccupato di cadere in mare e per precauzione rimase legato a una corda per tutta la durata della permanenza sull'imbarcazione; una volta effettivamente egli cadde in acqua, ma il mare era calmo ed egli riuscì a tornare a bordo.

I mancati avvistamenti
Poon Lim non aveva alcun modo di manovrare la zattera e non poteva fare altro che aspettare, mentre andava alla deriva, che qualcuno lo raccogliesse, ma siccome si trovava su una rotta battuta da molte navi pensava che ciò fosse probabile. Effettivamente nel corso dei suoi 133 giorni in mare, Lim vide numerose navi e soprattutto una passò vicino a lui il settimo giorno dopo il naufragio, ma nessuno lo vide; una volta avvistò un U-Boat tedesco in emersione ed era sicuro di essere stato visto a sua volta, tuttavia non fecero niente per aiutarlo e alla fine lo lasciarono solo al suo destino. Più volte avvistò gli aerei e una volta uno di essi volò a bassa quota sopra di lui e torno anche indietro, ma poi volò via. Più tardi, il pilota disse a Lim in ospedale che lo aveva visto la prima volta, ma non essere riuscito ad avvistarlo dopo la virata di bordo.

Il cibo e l'acqua
La zattera di legno era dotata di razioni di sopravvivenza contenenti scatole di biscotti secchi, 40 litri di acqua, un sacchetto di cubetti di zucchero, cioccolato, una torcia elettrica e una manciata di razzi.
Il cibo durò 55 giorni, mentre l'acqua terminò dopo 65 giorni. Poon Lim voleva pescare, ma la dotazione di sopravvivenza non prevedeva attrezzatura da pesca, quindi iniziò a fabbricare una lenza disfacendo il cavetto del tientibene che è fissato attorno all'imbarcazione per agguantarsi ed estrasse uno dei chiodi zincati dalle assi di legno ricavando un amo rudimentale. Come esca non aveva altro che della galletta che impregnò di saliva e ne fece una pallina che fece indurire al sole. Ebbe fortuna: prima che la pallina si sciogliesse in acqua riuscì a pescare un piccolo nasello che si guardò bene dal mangiare e che utilizzò come esca. Riusci a catturare un pesce di 25 chili che mangiò crudo senza ripugnanza. Il pesce crudo fu il solo mezzo di sostentamento, a parte gli uccelli che gli si posavano sulla zattera o sulla sua testa, e che riusciva ad acchiappare.


Lim pescava regolarmente i pesci che nuotavano sotto lo scafo di legno della zattera e riusciva a conservarli facendoli seccare, stendendoli sopra i fili di canapa presi dalla piccola vela stesa sulla zattera come copertura dal Sole, ma una volta perse tutta la sua scorta di pesce secco (e di acqua potabile) durante una tempesta.
L'acqua arrivava con la pioggia che Lim raccoglieva usando la tela di canapa e i contenitori vuoti a disposizione; quando le piogge non arrivavano era costretto a bere il sangue degli uccelli che catturava.


Quando si liberava dei resti e delle interiora degli uccelli gettandoli in acqua, questo finiva per attirare anche gli squali che spaventavano ed allontanavano i pesci che avevano preso a nuotare sotto la zattera, rendendogli difficile la pesca. Alla fine, realizzando che gli squali non lo avrebbero più lasciato solo, decise di usare la carne di uccelli come esca e attirare e catturare gli squali più piccoli, finendoli a randellate; benchè Lim si coprisse con la tela, la lotta con gli squali gli procurava molte ferite alle mani, ma alla fine, come consolazione, poteva bere il loro sangue e cibarsi delle loro pinne, una prelibatezza nella cucine cinese, tagliate con un coltello ricavato da una scatola di latta per biscotti.


Il conto del tempo che passa
Dopo pochi mesi alla deriva, Lim rinunciò a contare i giorni che passavano e si limitò a prendere nota delle lune piene.

Il ritorno sulla terraferma
Dopo 128 giorni, Poon Lim ha visto la sagoma di terra molte miglia di distanza, ma non riusciva a manovrare la zattera verso di essa, comunque aveva capito di essere vicino alla terraferma, da una serie di segni evidenti per un uomo ormai abituato ai ritmi del mare, come il cambiamento del colore dell'acqua. Fu soltanto al 133esimo giorno, molto vicino alla costa brasiliana, che non avrebbe tardato ad avvistare poichè non distava che 10 miglia, che fu trovato da pescatori e condotto a terra. Ai suoi salvatori si presentò nudo perchè i suoi vestiti non avevano resistito all'usura, all’alternarsi della pioggia, del sole violento e le raffiche del mare equatoriale.
Il 5 aprile del 1943 Poon Lim veniva sbarcato a Belem; aveva ripreso abbastanza forze per camminare da solo, benchè avesse perso più di 20 kg. Inviato all’ospedale, si rimise rapidamente, non soffrendo che di un disturbo intestinale assai benigno.

Il libro che descrive la sua incredibile storia


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