giovedì 4 dicembre 2014

il fuoco, una reazione chimico-fisica

Il fuoco, una reazione chimico-fisica

Il fuoco non è materia, ma energia,
 frutto di una reazione chimico-fisica, la combustione, catalogata nelle ossidoriduzioni, dove c’è un trasferimento di elettroni, dal combustibile che si ossida (che brucia) verso l'ossigeno dell'aria, l'ossidante, che si riduce.
Lo scambio di elettroni causa emissione di fotoni (pacchetti elementari d'energia della radiazione elettromagnetica), cioè luce, che percepiamo, per esempio, alla base della fiamma di una candela.
Per dare inizio alla reazione di combustione occorre una certa quantità di calore iniziale, l’energia che consente l’innesco della reazione tra combustibile ed ossigeno; una volta avviato il processo sviluppa energia termica in abbondanza che mantiene attivo il processo.
Il processo della combustione, sia pur vigoroso, è anche molto fragile, sensibile alla sottrazione di uno dei tre elementi necessari: ossigeno, combustibile e calore.



Il metodo più conosciuto per arrestare il processo di combustione è quello di gettare sopra il fuoco dell'acqua: a contatto col calore della fiamma il liquido cambia fase, o meglio evapora, e caccia l'aria togliendo così l’ossigeno. L'acqua partecipa anche al raffreddamento perché il processo di vaporizzazione assorbe calore: il passaggio dallo stato liquido a quello gassoso consuma molta energia (539 calorie, cioè 2.258 Joule, per 1 grammo di liquido).

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