giovedì 8 ottobre 2015

La "fuga" di Felice Benuzzi dagli inglesi

categoria: montagna

L'avventura di Felice Benuzzi


Nel corso della seconda guerra mondiale il triestino Felice Benuzzi fu fatto prigioniero dagli inglesi ad Addis Abeba e internato nel 1943 nel Campo 354 di Nanyuki, che è proprio al centro del Kenya, a due passi da Monte Kenya, la vetta più alta del Paese (5.199 metri) e la seconda più alta del continente dopo il Kilimangiaro.


Benucci, appassionato di alpinismo, decise di intraprendere la scalata della vetta, al costo di evadere dal campo di prigionia.
Le poche informazioni che aveva provenivano da un libro sulla flora e la fauna della zona dove aveva trovato un breve resoconto della salita di un ufficiale inglese e un disegno del monte trovato sull'etichetta di una scatola di carne. Con un binocolo scrutò a lungo il versante nord-nord-ovest, e ne tracciò uno schizzo. All’impresa aderirono altri due prigionieri italiani, l’alpinista Giovanni Balletto ed Enzo Barsotti, privo di esperienza in montagna, ma dotato di un fisico robusto e resistente.
I tre prigionieri si allenarono facendo parecchia ginnastica e fabbricarono (o barattarono a suon di sigarette) rudimentali ramponi, piccozze e ghette con materiale di scarto trovato al campo, facendosi aiutare da un fabbro.
Nel febbraio del ’43 i tre fuggirono dal campo, lasciando un biglietto in cui spiegavano le loro intenzioni e la promessa di riconsegnarsi dopo l’impresa. Prolungare la fuga e tentare di arrivare alla libertà era d'altronde impossibile perché il paese neutrale più vicino era il Mozambico che distava più di mille chilometri.
Dopo una avventurosa marcia  attraverso foreste, paludi e brughiere, i tre arrivarono fino alle pendici della montagna e attrezzarono un “campo base” dove dovettero lasciare Barsotti, stremato dal viaggio.
Felice e Giovanni tentarono "l'assalto alla vetta", ma furono fermati da un violento temporale, costringendoli a rivolgere i loro sforzi alla seconda cima più alta, Punta Lenana (4985 metri). Dopo aver piantato il tricolore e lasciato un messaggio in una bottiglia su questa vetta, i due si riunirono ad Enzo e, insieme, fecero ritorno a Nanyuki dove si consegnarono agli inglesi e trascorsero alcuni giorni di cella di rigore per l’evasione.
L’amministrazione inglese si complimentò ufficialmente con loro per quella grande impresa sportiva e la notizia si diffuse e arrivò anche in Italia.


Agli inglesi toccò anche organizzare una spedizione per togliere la bandiera italiana da Punta Lenana, dove aveva orgogliosamente sventolato per alcuni giorni.
Questa incredibile avventura venne successivamente raccontata da Benuzzi nel 1946 in inglese, col titolo “No Picnic on Mount Kenya” e poi scritta in italiano e pubblicata nel 1947 col titolo di "Fuga sul Kenya".





Il libro fu tradotto in numerose lingue e divenne un autentico best seller; dal libro sono state prodotte una fiction e un film negli Stati Uniti.

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