martedì 15 novembre 2016

Il Blackout di New York del 1977

categoria: scenari di sopravvivenza urbana

Il Blackout di New York del 1977




Il blackout di New York del 1977 colpì questa città dalla sera del 13 luglio al tardo pomeriggio del 14 luglio. Quasi tutta l'area urbana venne interessata dall'interruzione dell'energia elettrica, ad eccezione di alcuni quartieri del distretto del Queens, dove operava un'altra compagnia elettrica.
Il blackout ebbe inizio intorno alle 21.30 del 13 luglio, a causa dell'avaria provocata dai fulmini ad una sottostazione della compagnia Con Edison e ad alcune linee ad alta tensione, che si riverberò a cascata su tutto il sistema di trasmissione dell'energia elettrica della città. Alcune aree della città, rifornite da un'altra compagnia elettrica non vennero invece interessate dall'oscuramento. Le procedure di emergenza vennero immediatamente attivate, tuttavia la fornitura di energia elettrica ritornò ai livelli normali solo durante la serata del 14 luglio. Rimase chiusi i due principali aeroporti cittadini, Kennedy e La Guardia e la metropolitano smise di funzionare.
Una foto emblematica: Le Torri Gemelle al buio
In quel periodo la città di New York viveva un periodo difficile, duramente colpita dalla delinquenza di strada (le famose gang), una grave crisi fiscale e un elevato tasso di disoccupazione, soprattutto nei quartieri poveri della città. Quando la città piombò nel buio, in alcuni quartieri della città si scatenarono vere e proprie rivolte urbane, con scontri per le strade e razzie. I rivoltosi scorrazzarono indisturbati per la città, appiccando migliaia di incendi e saccheggiando circa 1.600 esercizi commerciali.



La descrizione di un cronista dei fatti accaduti nella città:
Era caldo e umido quella notte di luglio. Se uno guardava dalla finestra quella notte, la notte del grande blackout, poteva vedere le donne tornare a casa dopo il loro shopping notturno. Alcune casalinghe si erano riunite in gruppo e avevano fatto razzia di alimenti per l'infanzia, prodotti in scatola e detersivi per lavatrice, ripulendo i supermercati e negozi. Alcune donne avevano legato insieme i carrelli della spesa usando i loro collant, formando delle colonne cariche di refurtiva.
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In quartiere di Harlem troppe famiglie avevano fame e troppi padri erano disoccupati e arrabbiati. E così, quando si spensero le luci quella sera molti andarono per le strade a prendere quello che gli serviva.
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Un tizio, conosciuto come Lucky G, senza precedenti penali, insieme a suo fratello, rubò un furgone e invece di dirigersi verso i negozi di elettronica e le gioiellerie, come la maggior parte dei saccheggiatori, imitò le casalinghe e si diresse verso i supermercati e, dopo aver sfondato le vetrine con il furgone, vuotò i reparti di pannolini Pampers, facendo più volte la spola con casa sua, fermandosi solo il tempo di scaricare il bottino prima di dirigersi verso il prossimo obiettivo.
Per settimane Lucky G vendette Pampers a prezzi scontati, guadagnando molto di più aveva rubato televisori, radio e gioielli.
Altre persone, che vivevano in appartamenti tetri arredati con divani e letti acquistati a rate, approfittò della confusione non per rubare, ma per entrare nei negozi dove avevano un debito, per bruciare i libri contabili, dove era registrato il loro contratto di acquisto.
In qualche caso i proprietari dei negozi tentarono di creare dei posti di blocco con le loro macchine e le armi bene in mostra, per tenere lontano i saccheggiatori, ma si resero ben presto conto di essere soverchiati dal semplice numero delle persone che avevano davanti.

Anche i poliziotti si trovarono a fare i conti e si resero conto che combattere era inutile. Per tutta la notte, si sentirono sirene e spari. Ma erano solo colpi di arma da fuoco sparati in aria per spaventare a distanza i saccheggiatori. Qualcuno lasciava cadere il bottino e scappava via, altri semplicemente correvano solo più veloci. Gli arresti furono fatti, oltre 3700, ma per ogni 20 saccheggiatori rinchiusi, 50 ne prendevano il posto”.


Una sequenza di foto scattate durante quell'episodio:









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