mercoledì 5 febbraio 2014

Mal di montagna (prima parte)

CATEGORIA: PRONTO SOCCORSO


L’ipossia e le sue complicanze possono colpire oltre che gli alpinisti himalayani, anche soggetti che non necessariamente praticano l'alpinismo, ma che si avventurano sulle nostre Alpi servendosi di funivie molto veloci, che permettono di raggiungere quote che sfiorano i 4.000 metri in breve tempo. I sintomi del mal di montagna possono comparire anche dopo rapide ascese a quote appena superiori ai 2.500 metri e salendo ancora aumenta la percentuale di soggetti che accusano disturbi: un terzo delle persone salite sopra i 3.500 metri e la metà di coloro che superano i 4.500 metri.
Il mal di montagna (Ams, Acute mountain sickness) è la sindrome da mancato adattamento alla quota o all'ipossia. I sintomi sono spesso difficili da identificare: mal di testa, disturbi gastrointestinali, vertigini, astenia. Frequenza e gravità di tali disturbi dipendono da diversi fattori: l'altitudine, la rapidità dell'ascesa, predisposizione individuale e lo stato momentaneo del soggetto.
Spesso il mal di montagna si presenta diverse ore dopo l'arrivo in altitudine e, in caso di pernottamento in quota, la posizione orizzontale e il passare del tempo possono aggravare la situazione.

Il solo efficace intervento, all'insorgere dei primi sintomi del mal di montagna, è abbassarsi di quota. Sulle Alpi è un espediente che risolve da solo la maggioranza dei casi.

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