sabato 9 aprile 2016

Ispezione delle derrate alimentari e delle industrie alimentari

categoria: igiene, alimenti

Ispezione delle derrate alimentari e delle industrie alimentari

L'articolo analizza le possibilità di infestazione delle derrate alimentari, dal punto di vista dell'industria alimentare, magazzino o deposito di un ristorante. Le nozioni acquisite sono però parimenti utili al "sopravvissuto"che deve conservare le sue riserve alimentari dalla contaminazione da parte di topi, insetti ed altri artropodi.








Le industrie pastarie, dolciarie o produttrici di altri alimenti predisposti al consumo debbono evitare condizioni che le assimilino a quelle di una tettoia, mancanti cioè di protezioni contro l'inquinamento di organismi provenienti dall'ambiente circostante.
La schermatura delle finestre, a mezzo di reticelle di nylon o di metallo, le bussole con porte autochiudenti, le suolette applicate al bordo inferiore delle sarracinesche ed ogni cura per evitare le aperture attraverso le quali possono entrare insetti e piccoli vertebrati, sono misure necessarie in mancanza delle quali i rischi di incidenti diverrebbero inaccettabili. Sciami di insetti possono raggiungere i locali di una industria mal protetta, cadere nelle impastatrici o nelle tramogge, posarsi sui nastri trasportatori o sotto le stampatrici, essere inglobati con gli alimenti dalle macchine confezionatrici.
Una buona tenuta delle porte e delle finestre presenta il grande vantaggio di poter applicare fumigazioni disinfestanti per interventi di urgenza, quando ci si accorga con ritardo dei focolai di artropodi nell'interno dell'industria. A questo riguardo diviene rilevante, nei fabbricati di cemento armato, la chiusura dei giunti di dilatazione tra blocchi.


Le luci notturne e le superfici speculari dei vetri rappresentano, nella buona stagione, fonti attrattive per un numero di insetti incredibilmente elevato quindi in fase di progettazione occorre preferire i progetti che prevedono edifici senza finestre e aperture ridotte all'indispensabile, inoltre bisogna prevedere che le fonti luminose siano posizionate non sulla verticale dei nastri trasportatori e le aperture di impastatrici e tramogge, perchè gli insetti volatori, che malgrado tutto si muovono nei reparti, si scottano o sbattono contro le lampade e possono cadere sui prodotti in trasformazione.
Il terreno strettamente circostante ai marciapiedi degli edifici, mantenuto sgombro da materiali, viene rivestito di bitume o di cemento o tenuto a prato inglese non per motivi estetici ma perchè l'industria deve isolarsi da un contesto ambientale in cui la presenza di animali deve essere prontamente individuabile.
Eventuali argini o siepi sono da evitare perchè offrono rifugi temporanei per gli animali (roditori, uccelli ecc.) nella loro marcia di avvicinamento verso i locali. All'interno dell'edificio bisogna, per lo stesso motivo, impedire l'affastellamento o la stratificazione dei materiali e delle strutture, perchè si ostacola la circolazione degli uomini e delle merci e si impedisce l'ispezionabilità delle superfici e delle cataste. L'allontanamento quotidiano dei rifiuti all'interno dei locali e, settimanalmente, lo svuotamento dei cassoni all'esterno degli edifici, sono imperativi ai quali non possono esservi deroghe.
Particolare attenzione viene rivolta agli scarti dei cicli di lavorazione o ai modesti quantitativi di materiale alimentare di recupero che dimenticati, diverrebbero presto focolai di sviluppo per nuove infestazioni.
Nei locali di lavorazione e di confezionamento sono utili le trappole luminose a scarica di corrente, le trappole alimentari e quelle a feromoni.

Trappola a feronomi


Le trappole luminose sono da applicare lontano da finestre e porte, collocandole in modo che la luce sia scarsamente visibile dall'esterno; diversamente convoglierebbero verso l'edificio gli insetti, anziché limitarsi a catturare quelli che sono occasionalmente penetrati nei reparti.
Le schermature delle caditoie delle acque di lavaggio, delle bocchette o di altre aperture è da effettuare con reticelle e con coppe rovesciate ai sifoni, per ostacolare la circolazione delle 
blatte, delle zanzare e dei roditori.
Nei locali ove si produce vapore, l'attenzione si deve portare alle pareti dove possono verificarsi condense d'acqua e sviluppi di muffe o di alghe che forniscono nutrimento agli acari. Gli ambienti caldo-umidi sono particolarmente soggetti a degradazione delle strutture, delle tubazioni e delle zone murarie che le sostengono; le parti ammalorate e screpolate che si creano per l'umidità presente (come pure qualsiasi altro anfratto o fenditura presente) diventano ricettacolo delle blatte, la cui origine subtropicale conferisce elettività per simili habitats. Il rifacimento dei pavimenti o delle parti fatiscenti costituisce quindi un'opera indispensabile per la sanificazione dell'ambiente.
Le macchine e le attrezzature inutilizzate per settimane o mesi nei reparti, contengono in genere residui di prodotti non asportati, che offrono substrato attrattivo e ambiente di sviluppo per gli insetti. Quando non sia possibile allontanarle, vanno periodicamente ispezionate e segnalate alla squadra di pulizia e disinfestazione.


La polvere
Il pulviscolo atmosferico è costituito da microscopico materiale organico (miceli, peli fogliari, polline, peli di origine animale, desquamazioni dermiche, fibre sintetiche, prodotti di combustione ecc.) e di orgine inorganica (particelle di terriccio ecc.); la sua composizione varia a seconda dei luoghi e delle stagioni.
La stratificazione di polvere negli ambienti e su superfici varie, offre pabulum ad insetti ed acari onnivori o anche a quelli specializzati che in carenza del cibo elettivo si adattano e sopravvivono a volte per settimane o mesi fin quando non siano disponibili alimenti idonei. Insetti ed Aracnidi che predano altri artropodi si nascondono nella polvere o perfino se ne ricoprono il dorso mimetizzandosi.
Gli Acari che determinano allergie, attribuite fino a pochi anni or sono alla "polvere di casa", vivono e sviluppano tra quest'ultima, il cui valore calorico non è trascurabile.

Nei depositi e nelle industrie alimentari al pulviscolo si aggiungono le polveri sollevate durante la manipolazione delle derrate e di altri contenitori che presentano residui alimentari.
L'impiego di macchine pulitrici, del tipo adatto ai locali e alla loro funzione, costituisce una necessità per una concreta attuazione delle norme profilattiche.
Se vengono utilizzati aspiratori, il materiale raccolto può essere periodicamente oggetto di esame entomologico ai fini del monitoraggio.

Le materie prime
Metodologie fondate su razionali programmi di indagine che studiano gli insetti o altri artropodi catturati all'interno degli edifici, si sono rivelate eccezionalmente importanti per evitare infestazioni apparentemente improvvise, individuare materie prime inquinate, limitare i trattamenti pesticidi e verificare la loro efficienza.
Tra le misure di prevenzione si collocano le attività di sorveglianza entomologica rivolta alle materie prime acquistate ed ai fornitori delle medesime. Infatti l'ingresso nell'industria di una partita di derrate (es: farina) infestata da insetti o da acari, può causare la infestazione dello stabilimento e mettere in crisi il sistema produttivo. Poiché i prelevamenti di campioni e la loro analisi all'arrivo della merce presso l'acquirente, per quanto accurati, non possono fornire informazioni statisticamente significative per un'impresa che trasforma centinaia di quintali di prodotto al giorno, le ispezioni agli impianti o ai depositi dei fornitori da parte di personale esperto costituiscono la migliore cautela contro i rischi di natura bionica. Tale attività ha complemento nella sorveglianza dei mezzi di trasporto e della merce trasportata che entrano nello stabilimento.
Il laboratorio controllo qualità dovrebbe tenere aggiornate le schede di fornitura delle materia prime con le segnalazioni di inconvenienti di varia natura biotica riscontrati; le schede di ogni reparto nelle quali indicare le osservazioni sugli organismi infestanti o molesti riscontrati periodicamente; gli interventi di sanificazione e le attività svolte nei locali passibili di aver incidenza sull'igiene della produzione in quell'ambiente. Ciò consente di svolgere un'indagine a ritroso se nel corso della produzione si verificano inconvenienti di cui non si conosce la portata.
Non meno importante è l'allontanamento di piccoli residui di derrate o vecchi prodotti che non ci si decide a distruggere e che costituiscono fonte di infestazione. La conservazione di questo materiale deriva dalla volontà di recupero e mescolamento con una nuova partita sana, non può che portare pregiudizio a quest'ultima, ridurne la qualità e abbreviarne la conservabilità. Solo una disinfestazione dei lotti vecchi prima dello stoccaggio di merce nuova, effettuata con disinfestanti efficaci permette di impedire l'inquinamento.
Se i magazzini non saranno origine di infestazioni per la merce pervenuta sana, questa resterà tale, purché vi siano chiusure efficienti, non si trovino nelle vicinanze sorgenti di infestanti, non si introducano agenti dannosi negli edifici con sacchi, involucri, pallets o altro materiale che può ospitarli.

L'ispezione
L'entomologo igienista deve trasferire nell'ambito degli edifici le sue attitudini e le sue esperienze di naturalista sviluppate in campo. L'indagine deve spingersi sotto le macchine, gli scaffali, le cataste, utilizzando una torcia per illuminare le zone oscure, tirar fuori gli oggetti che quasi sempre sono stati spinti sotto per sottrarli alla vista o all'impaccio; esaminare gli spigoli dove sono accumulati oggetti disparati e perfino i rifiuti prima dello smaltimento. Nei reparti dove sussistono strutture e macchine di una certa altezza o dove le pareti presentano ampie sporgenze ad esempio presso o lungo le finestre o in prossimità del soffitto, o sono attraversate da canalette, la ispezione dovrà effettuarsi in alto e dall'alto, utilizzando scale o sostegni di altezza adeguata.
Poiché gli insetti hanno piccole dimensioni e sono in generale lucifughi, per individuare la loro presenza si possono riconoscere le loro piste segnate sulla polvere. Non è poi così difficile individuare le tracce dei Tribolium spp. Adulti, quelle più minute e continue delle larve, i fili di seta accollati dalle larve di un Lepidottero sui muri, o negli spigoli i bozzoletti che ospitano o hanno ospitato le crisalidi.
L'ispezionamento dei depositi di derrate accatastate, confezionate in sacchi o in altri contenitori, trova impossibilità ad esplicarsi se le merci sono addossate al muri senza possibilità di osservare dietro le pile, lungo lo spigolo tra parete e pavimento. E' questo il camminamento di topi, blatte e di quegli animali il cui stigmotattismo induce a muoversi lungo supporti a cui appoggiarsi. Quando nascosti alla luce, questi tratti possono nascondere gli infestanti, i loro danni, i loro focolai o i loro nidi. Poiché l'appoggio delle cataste di merci ai muri consente ai carrellisti un lavoro meno preciso e ordinato, è necessario esercitare opera di convincimento presso gli uomini circa la necessità che una distanza di almeno 60 cm sia lasciata per il passaggio di un uomo tra le pile e il muro o tra di esse e altre strutture; altrimenti si rende indispensabile assicurare al muro passamano o sbarre in ferro che costringano a distanziare le merci.




Nessun commento:

Posta un commento