giovedì 26 febbraio 2015

Il CIRM, Centro Internazionale Radio Medico, funzioni e pubblicazioni

categoria: sicurezza sul mare, medicina, pronto soccorso


La vita del marinaio non è facile e piacevole, neanche  a bordo di moderne navi ultratecnologiche.
Quando l’uomo si avventurava inizialmente sul mare si trattava di una navigazione diurna e costiera; con l’introduzione di cartine nautiche e i mezzi di orientarsi anche di notte, i periodi di navigazione si sono allungati e la vita di bordo divenne più dura per la maggiore mole di lavoro, i rischi delle navigazioni notturne e la mancanza quasi totale di valide infrastrutture di appoggio come fari e boe. Quando il commercio o la guerra imposero agli equipaggi di affrontare lunghe tratte oceaniche, la situazione a bordo peggiorò notevolmente, dovendo affrontare condizioni meteorologiche e climatiche più difficili di quelle in genere presenti nel teatro Mediterraneo, sconosciute malattie che si scoprì dopo essere causate da carenze vitaminiche, la mancanza di una assistenza medica e farmaci adeguati per curare patologie contratte nei luoghi esotici dove la nave approdava.
Oltre alle nuove malattie, il marinaio era nei guai, anche per una patologia “minore” come un semplice mal di denti, le complicanze di una semplice tonsillite o un attacco di appendicite. Gli incidenti di bordo erano causa frequente di mutilazioni e lutti.
Nel 1897 l’invenzione della radiotelegrafia, per merito di uno scienziato italiano, Guglielmo Marconi, permise ai marinai di comunicare rapidamente con la terraferma e poterono svilupparsi i primi centri di radio medicina, ossia assistenza medica via radio, inizialmente limitati solo alle unità di bandiera di singole Nazioni o Compagnie di navigazione, magari disponibili per consigli anche per le navi in transito vicino alle acque territoriali.
In Italia, un giovane medico siciliano stabilitosi a Roma, Guido Guida, che aveva a cuore la situazione in cui si trovavano quelli che viaggiavano per mare, cercò di avviare un servizio di assistenza via radio “globale” e riuscì a coinvolgere lo stesso Marconi e i principali luminari della scienza residenti nell’area della capitale.
La prima “assistenza sanitaria via radio” riguardò il piroscafo Perla, il 7 aprile 1935 alle ore 20.15 al largo delle coste del Senegal, che aveva lanciato una richiesta di soccorso per un fuochista di bordo elencando malore e sintomi; alle 20.35 venivano impartite dai sanitari le istruzioni del caso che terminavano con la frase “informateci domani mattina condizioni paziente”; queste iniziavano a migliorare già nella notte per arrivare alla guarigione.
Il 16 febbraio del 1935 (anno XIII dell’Era Fascista, come recita il documento di costituzione del CIRM stilato al Ministero delle Comunicazioni) nasceva a Roma il Centro Internazionale Radio Medico in grado di fornire gratuitamente la sua assistenza a qualsiasi mezzo navale navigante, senza distinzioni di bandiera, di società armatrice o di distanza dalla sua sede: una struttura che per la prima volta era in grado di avere una vera operatività a livello mondiale.
Oggi il CIRM estende la sua assistenza anche agli aeromobili, si avvale di medici consulenti che rispondono anche a richieste particolari, che spaziano dalla neurologia all’ostetricia e ginecologia, dall’angiologia alla reumatologia, dalla chirurgia d’urgenza all’oftalmologia e tanti altri ancora.
Dall’alfabeto Morse dei vecchi marconigrammi, oramai non più in uso dal 2005, la comunicazione adesso può avvenire tramite fax, e-mail, telex satellitare o in fonia tramite telefoni satellitari.
Nel tempo le richieste di assistenza si sono moltiplicate, da parte di navi mercantili, da crociera e da pesca, aerei, persone in stato di necessità situato su isole, oltre a consulenze per MEDEVAC (evacuazioni sanitarie) su territorio metropolitano.
A questo proposito, nel 2011 il CIRM ha firmato un protocollo di intesa con il Ministero della Salute e il Comando Generale delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera, razionalizzando, al fine di rendere più sicure, le evacuazioni sanitarie attorno alle coste italiane.
Oltre che assistenza diretta ai marittimi, il CIRM si occupa anche di informazione e prevenzione, collaborando a progetti nazionali ed internazionali:
Healthy Ship, è un progetto che consente alle compagnie armatrici italiane che aderiscono all’iniziativa di adempiere, collaborando con il CIRM, alle prescrizioni della sorveglianza sanitaria, raccogliendo i dati medici dei lavoratori marittimi, monitorando eventuali situazioni di stress, le condizioni igieniche sulle navi, le dotazioni della farmacia di bordo.
MILIARE (Maritime High Quality Health Care), è un progetto che coniuga fascicoli sanitari elettronici dei potenziali utenti dei servizi del CIRM, teleformazione sanitaria e varie misure per il telemonitoraggio a bordo.
Numerose sono anche le pubblicazioni curate dal CIRM di primo soccorso e gestione delle emergenze mediche.
Il manuale sul “Primo Soccorso Elementare, Gestione delle Emergenze Mediche ed Automedicazione per i Lavoratori del Comparto Ittico” realizzato grazie al contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Il testo sulle “Buone Pratiche in caso di Infortuni a Bordo delle Navi”, realizzato grazie al contributo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Elementi di Primo Soccorso per il Diporto Nautico”, realizzato su input della Capitaneria di Porto di Ancona sotto l’egida del Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, che vuole porsi come interlocutore dei diportisti nautici per guidarli su come prepararsi, anche da un punto di vista sanitario, ad un viaggio, breve o lungo che sia, in mare e su come affrontare una eventuale patologia o infortunio che dovesse verificarsi a bordo.
La pubblicazione “Chiamo il CIRM” è un manuale scritto per i Comandanti delle navi e per tutti i marittimi. Lo scopo del testo è fornire una guida in grado di rendere più semplice il soccorso e l'assistenza medica di una persona che contrae una malattia o subisce un infortunio durante la navigazione, lontano dai porti. Non è assolutamente un testo di medicina, infatti, per quanto possibile, sono stati esclusi i termini tecnici. Nell'indice non si troveranno i nomi di malattie, non vi sono paragrafi relativi ad argomenti come "appendicite", "polmonite", "frattura di un braccio" e via dicendo, ma sono elencati i sintomi più comuni, come "febbre", "tosse" o "dolore all'addome" e gli infortuni che più frequentemente si verificano, come "traumi" od "intossicazioni".
L'esperienza del CIRM insegna che a bordo delle navi, dove non vi è il medico, è corretto esaminare con attenzione i sintomi di esordio della malattia (o valutare il tipo di infortunio subito), considerare tutte le possibilità ed intervenire con prudenza per far si che il malato (o l'infortunato) arrivi al porto di destinazione nelle migliori condizioni possibili. Il manuale è stato così suddiviso in brevi schede, nelle quali sono descritti i sintomi, i segni di malattia e gli infortuni che più frequentemente accadono a bordo delle navi. Tutte le schede sono redatte secondo uno schema prefissato, simile in tutti i capitoli. È stata fatta questa scelta per rendere più semplice il compito di chi consulta il manuale; in questo modo il lettore ritrova sempre la stessa metodologia d'intervento, qualsiasi argomento debba consultare.
Nella prima parte di ogni scheda sono formulate alcune domande per chiarire l'esordio del malessere, o il tipo di infortunio, ciò che i medici chiamano "anamnesi" o storia della malattia. In seguito è descritto come deve essere esaminato il malato e su quali segni porre particolare attenzione per chiarire le condizioni e la gravità del problema. Vi sono poi le istruzioni di primo intervento, che sono state limitate al minimo indispensabile, sufficienti per assicurare il primo soccorso, in attesa di un consulto con un centro radio medico.
Infine vi è un promemoria che ricorda le informazioni più importanti da trasmettere al centro medico di riferimento. Una breve considerazione: limitare al minimo indispensabile le istruzioni terapeutiche è stata una scelta precisa degli autori. Il soccorritore a bordo della nave deve agire in modo autonomo solo all'esordio del problema, poi deve essere guidato da un medico esperto. Se il soccorritore continuasse ad occuparsi del malato senza consultare un medico, in primo luogo potrebbe mettere in pericolo il malato, secondo potrebbe andare incontro a problemi medico legali ed a richieste di risarcimento danni. La richiesta di assistenza radio medica è una tutela sia del malato, sia del soccorritore.
Nella seconda parte del manuale vi è un capitolo riguardante le principali norme di prevenzione e profilassi delle malattie ed un capitolo nel quale sono riportate le istruzioni per eseguire in modo corretto alcune importanti atti diagnostici e terapeutici, per esempio come misurare la pressione arteriosa, eseguire l'iniezione di un farmaco o la rianimazione cardio-.respiratoria. Qui sono stati utilizzati molti disegni per rendere più semplici le descrizioni. Infine sono state inserite due appendici: la farmacia di bordo, sia secondo la normativa italiana, sia secondo le indicazioni OMS-IMO ed un glossario che spiega i termini tecnici utilizzati.
Il CD Rom allegato segue fedelmente il testo scritto ed utilizza alcune tecniche, come l'ipertesto e i database, per rendere più semplice la consultazione e consentono di "navigare" velocemente da un punto all'altro del manuale.

Puoi contattare il C.I.R.M. attraverso le stazioni costiere italiane e via:
Telefono: 06-5923331/2
Telefax: 06-54223045
Cellulare: 348-3984229


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