mercoledì 14 gennaio 2015

L'anziano e i farmaci


categoria: medicina

La vecchiaia non è una malattia in sé, ma l’ultimo periodo della vita nel corso della quale ci si ammala più frequentemente e aumenta il numero di farmaci assunti, per la presenza contemporanea di più patologie.
Gli anziani corrono un maggior rischio di accumulo di farmaci perché i loro sistemi di eliminazione sono meno efficienti, assumono più medicine e alcuni organi, come cervello e sistema nervoso, diventano più sensibili agli effetti delle medicine.
Dover fare ricorso a più farmaci, per tempi prolungati, aumenta anche la probabilità di andare incontro a interazioni pericolose.

Il paziente anziano non sempre risponde alle medicine come il giovane: molto spesso è più sensibile, per questo motivo dovrebbe essere più attento nel rispettare le dosi stabilite dal medico e, nel caso dei farmaci di automedicazione, quelle riportate nel foglietto illustrativo o consigliate dal farmacista; nella realtà è frequente osservare invece problemi di aderenza alla terapia, cioè di rispetto di dosi e tempi nell'assunzione dei farmaci, per svariati motivi, come la difficoltà a leggere le scritte con caratteri piccoli dei foglietti illustrativi, non capire le indicazioni date dal medico o fare confusione tra scatole simili.

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